Cogli la prima mela

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E così sono trascorsi dieci anni dall’invenzione dell’iPhone. Ebbene si, sembra molto meno, eppure un’intera decade è già passata. Non tutti si sono ancora convertiti allo smartphone: io, per esempio, possiedo ancora il vecchio e caro telefonino e, sembra straordinario ma vi giuro che è così, ho conosciuto altre persone (poche, per la verità) ancora aggrappate a questo mezzo ormai obsoleto. Con tanto di sfottò da parte dei più tecnologici. Una mia amica, vedendomi estrarre dalla tasca il telefonino vecchia maniera, mi ha chiesto, tra lo stupore e un atteggiamento ironico-sprezzante, “e quello che cos’è?”.

 

L’iPhone fu lanciato dall’ indimenticabile Steve Jobs il 9 gennaio 2007 e, volenti o nolenti, ha apportato diversi cambiamenti nelle abitudini degli individui. Uno dei mutamenti più radicali è stato rappresentato senz’altro dalla possibilità di consultare internet praticamente in qualunque momento, in modo semplice e veloce. E questo, obiettivamente, è di grande utilità. E come avere un piccolo mondo in tasca, qualunque informazione può essere reperita in pochi secondi. Ad esempio, l’altro giorno parlavo con un amico di un dipinto del Caravaggio visto in riproduzione su un libro e che mi aveva particolarmente colpito. Lui ha preso lo smartphone, mi ha chiesto il titolo del quadro e….voilà, in un momento gli è apparso sul piccolo schermo dell’apparecchio il dipinto. E tutto ciò lo si può fare anche per un pezzo musicale, o per risalire alla biografia di un personaggio, o per qualunque altra curiosità.

 

Dove sta allora la fregatura? No no, nessuna fregatura, però qualche riflessione la si può fare. Non sono assolutamente un nostalgico del passato, soprattutto in ambito tecnologico, non penso che si stesse meglio quando si stava peggio, e via dicendo. Tuttavia è indiscutibilmente vero che il progresso, accanto a tante comodità, porti con sé anche qualche svantaggio. E’ banale ma è così. La seducente attrattiva del veloce mondo di un internet sempre a portata di mano conduce, per forza di cose, ad estraniarsi dalla più concreta realtà circostante, mettendo in secondo piano, ad esempio, l’importanza dei rapporti umani, o il vissuto esperienziale di situazioni concrete. Qualche sera fa vidi ad un ristorante una famiglia di 4 elementi ( madre, padre e due bimbi piccoli), ciascuno assorto a gestire il suo smartphone personale, per qualche minuto completamente assorbiti nel loro mondo tecnologico.

 

Non parliamo poi dell’ attuale abitudine, vagamente compulsiva, di fotografare con smartphone tutto, sempre e in qualunque luogo. Una vera e propria mania, frutto dell’abuso del nuovo mezzo tecnologico. Il cameriere mi porta la pizza, e io allora la fotografo e la posto su Facebook. Perché tutto questo? Mah, non è dato sapere.

 

Morale? Consigliasi uso auspicabilmente consapevole e controllato delle innovazioni tecnologiche, anche di quelle più allettanti e piacevoli. Facile a dirsi, eh? Soprattutto da parte di uno che lo smartphone ancora non ce l’ ha! Entro febbraio comunque anch’io lo comprerò, e allora….saranno guai!