Le stelle dell’arte – Il meglio di Cattelan

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Era abbastanza inevitabile che il nostro tradizionale appuntamento con l’oroscopo si trasformasse in una rubrica dedicata specificatamente al magico mondo dell’arte. Le opere che prima associavamo ad ogni previsione zodiacale diventeranno protagoniste assolute di un percorso che ci auguriamo possa risultare interessante e piacevole. Il nome della rubrica, comunque, mantiene una suggestiva relazione con lo zodiaco, tant’è che si chiamerà “ le stelle dell’arte”. In particolare, ogni settimana si parlerà di un artista, senza grandi fini, ma semplicemente citando e commentando alcune sue opere, non per forza le più famose, ma quelle che in qualche maniera ci hanno più colpito ed affascinato.

Inizieremo con Maurizio Cattelan, l’artista italiano contemporaneo più famoso al mondo della sua generazione. Un personaggio stravagante, i cui lavori da sempre suscitano pareri e reazioni discordanti. Per alcuni è un genio, per altri un abile promoter di se stesso che gioca ruffianamente sul sensazionalismo. Pensiamo che, aldilà di ogni soggettiva interpretazione, la forza di Cattelan sia quella di creare immagini che funzionino da “ reagenti”, da stimoli a nostre possibili riflessioni sulla realtà e sul mondo.

Pensiamo, per esempio, a “ La nona ora” del 1999. Papa Wojtyla, l’amatissimo pontefice polacco, colpito tragicamente da un meteorite, disteso e aggrappato al suo pastorale su di un tappeto rosso sangue. Un’immagine inconcepibile nella realtà, ma che grazie al potere dell’arte si manifesta innanzi a noi con la sua forza straniante e allucinatoria. Tutto ciò ha un significato? E se si, quale? Potrebbe trattarsi di una rappresentazione, neanche troppo velata, della caduta dei valori cristiani in una società sempre più laica? O si tratta di un puro e semplice divertissement?

 

 

Facilmente associabile a “La nona ora” è “Him” del 2001. Anche qui la rappresentazione di un personaggio che ha fatto  la storia, ricordato però come emblema del male assoluto: Adolf Hitler. E anche qui l’effetto straniante è sorprendente, perché il dittatore è inginocchiato e in preghiera, con occhi commossi. Non c’è che dire, Cattelan fa scalpore, impressiona, cattura le menti e pone interrogativi.

Tre manichini di bambini appesi ad un albero in una celebre piazza di Milano. Questo è “Untitled “ del 2004, e qui le polemiche e le critiche non si contano. Perché finchè vengono coinvolti famosi simboli del potere è un conto, ma quando si tocca l’innocente mondo dell’infanzia e lo si impicca maldestramente ad una quercia diventa troppo! Soprattutto se questi bambini ti guardano con occhi spalancati, quasi a chiederti ragione di tanta crudeltà. Questo Cattelan ci fa sentire totalmente impotenti, disturba, così come ci annienta quel disperato scoiattolo che si ammazza con un colpo di pistola nella perturbante “ Bibidibobidiboo” del 1996. Ma come? E’ finito anche il mondo delle favole? Cosa può aver portato un animaletto dolce e simpatico, protagonista di una natura incontiminata, a compiere un gesto così drammatico? E poi, perché umanizzarlo in tal modo?

 

Domande senza risposta… E se è vero che molte buone idee vengono in bagno, accomodiamoci nel water dorato di “ America”, ad oggi l’ultima opera di Cattelan. Un rapporto più intimo con l’arte di certo non si potrebbe avere…