Come promesso questa settimana continuerò e concluderò il mio discorso su Antonello da Messina. Nello specifico, cercherò di descrivere e analizzare quattro sue importanti opere, tutte di tematica religiosa.
Inizieremo con il “Salvator Mundi” della National Gallery di Londra, con quel volto del Cristo così giovane e rassicurante, tanto diverso dal Salvator Mundi di Leonardo, di cui ultimamente si è cosi tanto parlato perchè, nel novembre scorso, è stato venduto all’asta per una cifra strepitosa!! E così diverso da un altro Cristo rappresentato da Antonello, protagonista assoluto di uno dei vari “Ecce Homo” dipinti dall’artista. Parleremo della versione del 1473, custodita al collegio Alberoni di Piacenza.
Ma il meglio arriva con altre due opere memorabili: “L’annunciata” custodita a Palermo e il “San Sebastiano” di Dresda. Della prima non si può non notare immediatamente il grande rigore formale della Madonna, cosi concentrata nel riflettere sul messaggio dell’angelo annunziante ( che, insolitamente, non si vede!) Del “San Sebastiano” colpisce lo stagliarsi imponente del corpo del santo, ma non solo. Tanti altri elementi (la luce, la prospettiva, le figure sullo sfondo…) contribuiscono a fare di questo quadro un capolavoro. Ascoltare per credere!