la la la Sanremo

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E così Carlo Conti ha scelto chi lo affiancherà al festival di Sanremo . Dopo tanta attesa, dopo tanta ansia, finalmente un nome è stato fatto. Si tratta di un personaggio nuovo, praticamente mai visto in televisione, sconosciuto ai più, una certa Maria De Filippi. Una che la televisione non sa nemmeno cos’è, non abituata a stare davanti alle telecamere, in sostanza una debuttante. Naturalmente sto scherzando, ma è proprio questo il punto. Con tutto il rispetto per Carlo Conti, che di televisione probabilmente se ne intende, non sono del tutto d’accordo con la sua scelta. Spiego velocemente il perché.

Sanremo è sempre stata una grande vetrina, sia naturalmente per i cantanti, che, altrettanto ovvio, per gli ospiti e i conduttori. E allora, perché non approfittare di questo per fare emergere nuovi personaggi? Certo i pezzi forti e conosciuti ci devono essere, non si può affidare la conduzione ad un emergente. Ma per questo c’è già Carlo Conti con, tra l’altro, la probabile partecipazione per tutte le cinque serate di Maurizio Crozza. E allora, perché aggiungere un pezzo da novanta così anche ingombrante come Maria De Filippi? Si certo, direte voi, in questo modo i super ascolti sono assicurati. Verissimo, i rischi di un flop sono praticamente nulli. Però dai, qualche rischio bisogna pur correrlo! Anche perché non è detto che un nuovo progetto e nuove idee non portino a risultati migliori di un “ già visto”. Ricordate l’edizione del 1995? Fu presentata da Pippo Baudo ( l’emblema della professionalità rodata, indispensabile per condurre il festival) accompagnato da due “ vallette” allora semisconosciute, Anna Falchi e Claudia Koll. Queste conquistarono fin da subito il pubblico, e probabilmente fu anche merito loro se quel Sanremo fu uno dei più seguiti e ad oggi dei più ricordati. E l’anno scorso Virginia Raffaele? Si molti già la conoscevano, ma è stato proprio con la magica vetrina di Sanremo che ha raggiunto il top, diventando realmente popolare.

Può sembrare banale dirlo ma la televisione ha veramente bisogno di personaggi nuovi e, a parte qualche ammirevole caso, il ricambio è ancora troppo lento e sporadico.

Detto ciò, ci tengo a sottolineare comunque tutta la mia ammirazione per Maria De Filippi, che, dopo la morte di Umberto Eco, considero l’unico genio rimasto in Italia (scherzo, ma non troppo!).