(Nothing but) flowers

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E così, in men che non si dica, è sopraggiunto anche quest’anno Agosto, il mese delle vacanze, delle spiagge assolate e del divertimento. Molti di voi saranno già partiti pieni di entusiasmo e di voglia di riposare dopo un anno di duro lavoro. Personalmente penso che il tipo di vacanza in definitiva più appagante sia quello dedicato non solo al riposo ( a volte veramente necessario) ma anche alla scoperta di posti nuovi, mete di viaggi che possono diventare per certi aspetti avventurosi o, quantomeno, innovativi. Non sempre, però, questo è possibile, vuoi per difficoltà economiche o, come nella storia che vi racconterò letta sul Telegraph, per motivi ben più seri legati a indisposizioni fisiche più o meno gravi.

 

Viaggiare e scoprire posti nuovi era sicuramente uno degli obiettivi più desiderati anche dalla coppia di coniugi giapponesi Kuroki, innamorati dalla bellezza di 56 anni e da un decennio in pensione. Purtroppo il destino ha riservato per loro una bruttissima sorpresa, nel senso che la signora Kuroki, in seguito a delle complicazioni del diabete, ha perso la vista nell’arco di una sola settimana. Il fatto ha avuto anche delle comprensibili conseguenze psicologiche sulla donna, che è caduta in uno stato di profonda depressione e si è praticamente isolata dal mondo chiudendosi in casa. Tutto molto triste e avvilente, verrebbe da dire, se non fosse che il grande amore del signor Kuroki ha trasformato una desolante realtà in una situazione dolce e poetica, a dimostrazione di quanto un profondo sentimento possa, unito a perseveranza e determinazione, mutare anche una problematica davvero difficile. Il marito della signora ha infatti iniziato a piantare nel loro giardino una marea di fiori shibazakura, bellissimi fiori rosa dal profumo incantevole. E il lavoro è stato particolarmente lungo, poiché è durato per ben due anni, arrivando a produrre davvero un’area vastissima e straordinaria di fiori. Perché tutto questo, chiederete voi?

 

Allora, l’intento dell’uomo era quello di donare alla moglie la possibilità di sentire il magico odore di quei fiori, che certo lei non avrebbe potuto vedere ma che comunque avrebbero avuto un ruolo importante nell’allietare le sue giornate. Ma il signor Kuroki, e qui sta la genialità della sua iniziativa, è andato ben oltre nei suoi obiettivi e ha permesso alla moglie di tornare a socializzare compiutamente con gli altri. Infatti lo splendido giardino della coppia è diventato meta di numerose persone accorse per visitarlo, e si stima che in primavera siano addirittura settemila gli individui che si recano sul posto, non solo per vedere i fiori, ma anche per conoscere la coppia e, soprattutto, fare compagnia alla signora Kuroki. Era proprio questo il principale scopo del marito: attrarre più persone possibile che potessero far visita alla sua adorata moglie.

 

Ci è piaciuto raccontarvi questo episodio perché, fra tante notizie tristi, se non addirittura drammatiche, di cui veniamo a conoscenza, ogni tanto è bello, e rigenerante, riflettere su episodi lieti e pieni di sentimenti positivi. Mai come negli ultimi anni si è parlato di crisi coniugali, sterilità di sentimenti, nonché, e qui il discorso si fa drammatico, di violenza sulle donne, ad opera di compagni o mariti che si definiscono innamoratissimi ma che poi, nel concreto, non esitano a fare del male anche fisico alla persona a cui dovrebbero solo regalare bene e gioia. Fortunatamente, però, c’è ancora spazio per vero amore e aiuto reciproco, uno spazio che ci piace pensare di un vivido rosa, come i fiori shibazakurapiantati nel giardino dei due coniugi giapponesi. La vicenda poi colpisce anche per il modo in cui sottolinea l’importanza del rapporto con gli altri per contrastare quel terribile male che è la depressione. La signora giapponese, in seguito alla cecità, si era chiusa al mondo, ma è stato poi il mondo stesso, grazie all’escamotage del marito, a soccorrerla, regalandole sicuramente momenti sereni e di conforto. E’ importante trarre spunto da questo per ricordarci il dovere che ciascuno di noi ha di non allontanarci dalle persone che soffrono, anche se ciò istintivamente potrebbe risultare difficile. Il disagio psichico a volte può portare ad una sorta di auto-isolamento, destinato poi ad incrementare il malessere personale e le difficoltà ad uscirne. L’amore per l’altro, che si può manifestare anche solo con una visita a casa o con una telefonata, può davvero fare la differenza, e, perché no, sbloccare una situazione difficile.

 

Bene, questa è l’ultima newsletter della stagione. Augurandovi buone vacanze, vi diamo appuntamento a Settembre. Abbiamo ancora tante cose da dire e da raccontarvi, speriamo ci seguiate sempre con costanza ed affetto. Alla prossima!